Ai luoghi comuni e al cinismo dei tabloid, quelli che alla vigilia di Italia – Germania massificano gli italiani ripercorrendo vecchie strade, è da preferirsi la profonda umanità che emerge in mille faccende. Infiniti esempi si raccolgono anche nelle zone terremotate dell’Emilia.
Mentre ancora si attribuiscono agli italiani le solite doti amatorie, quelle mandrillesche, ce ne sono ben altre che vengono validamente portate avanti. Pensiamo all’arte, al lavoro creativo e non solo. Loro, noi, gli italiani, se pensano a quello, ai letti, pensano anche a mille altre faccende.
Preferiamo, a questo punto, a quel genere di pregiudizi, anche l’umanità di Eva Henger che sta vicino al marito, Riccardo Schicchi, gravemente ammalato.
IL DEBOLE FRA I DUE
Seduce te assorbendo in stile molle
e fermento
un lento progredire
dirottato verso l’abnorme
verso quel che è male smisurato
che per il peso barcolli
ingrassi il respiro su me
che ti ambivo la bocca
sciocca deviazione la tua
come una svolta secca sbalordisci
e sorprendi tutti i capricci a
diventare necessità
chissà per quale patologia
ti ho sentita e vista
via via peggiorare nel modo
nel tempo
seduce il fenomeno memoria
l’accadimento asciutto è principe
di una storia d’amore che quasi
muore ed esce senza avviso sulla porta
non te ne sei accorta
ma eri più bella e più gentile
prima di finire in pasto all’indolenza
prima dell’abuso a gomiti larghi
sul tuo corpo che mi era perfetto
tu che ora tratti l’aspetto
come un traditore
amore non perdere mai ti prego
l’unico rimasto
fra i nostri fili di appartenenza
resto io con la mia presenza
e resti tu innamorata nell’occhio
che stringi a fessura
perché veda l’ombra di me
innamorato ancora
e incolpa il debole fra i due
scegli dove meglio affonda
la lama del tuo coltello
ingorda nella fame del ficcare
e resti tu innamorata nell’occhio
che stringi a fessura
perché veda l’ombra di me
innamorato ancora
Vero, non c’è errore maggiore del giudicare, nel bene e nel male: è abbaglio tutto ciò che si possa opinare su chiunque venga considerato per il modo di apparire.
Si parla male di qualcuno, lo si critica, poi, all’atto pratico, ci si ricrede e si rivaluta.
Sapete qual è il peggiore di questi pregiudizi, quello che lascia con più amarezza e delusione? il pregiudizio della sopravvalutazione dell’altro. Crea aspettative immancabilmente deluse.
Non ci avevamo pensato, Monica. Così é. Purtroppo. Forse si cede ai propri desideri e su quelli si costruisce l’identità degli altri.
Infatti… l’entusiasmo per ciò che sembra esaltarci e la delusione per ciò che ad un primo impatto ci delude sono sempre forme di superficialità. Bisognerebbe valutare con distacco emozionale le cose.
Lo predico ma non sempre lo faccio…